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Eritropoietina: il doping ematico che ha scosso il mondo dello sport
Lo sport è una delle attività più amate e seguite al mondo, con milioni di atleti che si allenano duramente per raggiungere i loro obiettivi e competere al massimo livello. Tuttavia, negli ultimi decenni, il mondo dello sport è stato scosso da uno dei più grandi scandali legati al doping: l’uso di eritropoietina (EPO) come sostanza dopante.
Che cos’è l’eritropoietina?
L’eritropoietina è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano, principalmente dai reni, che regola la produzione di globuli rossi nel sangue. I globuli rossi sono responsabili del trasporto di ossigeno ai tessuti del corpo e sono fondamentali per la salute e le prestazioni fisiche.
L’EPO è stata scoperta negli anni ’50 e da allora è stata utilizzata per trattare pazienti con anemia, una condizione in cui il corpo non produce abbastanza globuli rossi. Tuttavia, negli anni ’90, è stata introdotta nel mondo dello sport come sostanza dopante, poiché aumenta la produzione di globuli rossi e quindi migliora l’apporto di ossigeno ai muscoli, aumentando le prestazioni fisiche.
Come funziona l’EPO?
L’EPO agisce stimolando la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. Quando viene iniettata nel corpo, l’EPO si lega ai recettori presenti sulle cellule del midollo osseo, stimolando la loro crescita e maturazione in globuli rossi. Ciò porta a un aumento del numero di globuli rossi nel sangue, aumentando così la capacità del corpo di trasportare ossigeno ai tessuti.
Questo aumento dei globuli rossi può portare a una maggiore resistenza e prestazioni fisiche negli atleti, poiché i muscoli ricevono più ossigeno e possono funzionare a un livello più elevato per un periodo di tempo più lungo.
Utilizzo dell’EPO nello sport
L’EPO è stata utilizzata come sostanza dopante in diversi sport, tra cui il ciclismo, il nuoto, il triathlon e lo sci di fondo. Tuttavia, è stato nel ciclismo che l’uso di EPO è stato più diffuso e ha causato uno dei più grandi scandali legati al doping nello sport.
Nel 1998, durante il Tour de France, il ciclista italiano Marco Pantani è stato trovato positivo all’EPO e squalificato dalla gara. Da allora, numerosi altri ciclisti sono stati squalificati per l’uso di EPO, tra cui Lance Armstrong, che ha ammesso di aver utilizzato la sostanza durante la sua carriera.
L’uso di EPO nello sport è stato anche collegato a diversi casi di morte improvvisa tra gli atleti, poiché l’aumento dei globuli rossi può portare a una maggiore viscosità del sangue e quindi a un rischio maggiore di coaguli e attacchi cardiaci.
Rilevamento dell’EPO
Il rilevamento dell’EPO è un processo complesso e difficile, poiché l’EPO prodotta naturalmente dal corpo è indistinguibile da quella iniettata artificialmente. Tuttavia, negli ultimi anni, sono stati sviluppati test più avanzati per rilevare l’EPO, tra cui il test dell’isoforma e il test del passaporto biologico.
Il test dell’isoforma si basa sulla differenza tra le isoforme di EPO prodotte naturalmente dal corpo e quelle iniettate artificialmente. Le isoforme sono diverse forme di EPO che possono essere distinte attraverso l’analisi delle loro strutture molecolari. Se viene rilevata una quantità eccessiva di una determinata isoforma, può essere un indicatore dell’uso di EPO come sostanza dopante.
Il test del passaporto biologico, invece, si basa sul monitoraggio dei parametri ematici di un atleta nel tempo. Se vengono rilevate fluttuazioni anomale nei livelli di globuli rossi o emoglobina, può essere un segnale di utilizzo di EPO.
Effetti collaterali dell’EPO
Come ogni sostanza dopante, l’uso di EPO comporta rischi per la salute degli atleti. L’aumento dei globuli rossi può portare a una maggiore viscosità del sangue, aumentando il rischio di coaguli e attacchi cardiaci. Inoltre, l’uso prolungato di EPO può causare danni ai reni e al fegato, poiché questi organi sono responsabili della produzione di EPO nel corpo.
Inoltre, l’uso di EPO può portare a una dipendenza psicologica, poiché gli atleti possono diventare dipendenti dalle prestazioni fisiche migliorate che la sostanza offre loro. Ciò può portare a un uso sempre più frequente e ad aumenti delle dosi, aumentando ulteriormente i rischi per la salute.
Conclusioni
L’uso di eritropoietina come sostanza dopante ha scosso il mondo dello sport e ha portato a uno dei più grandi scandali legati al doping. Non solo ha compromesso l’integrità delle competizioni sportive, ma ha anche messo a rischio la salute degli atleti che hanno utilizzato questa sostanza per migliorare le loro prestazioni.
Nonostante i progressi nei test di rilevamento, l’EPO continua ad essere utilizzata nello sport e rimane una minaccia per la salute degli atleti. È importante che le autorità sportive e gli organismi di controllo continuino a lavorare per prevenire l’uso di EPO e altre sostanze dopanti, al fine di garantire un gioco pulito e la sicurezza degli atleti.
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